7 trucchi per vivere più a lungo!

Essere ottimisti, mangiare sano, avere tanti amici e leggere: 7 piccole azioni da fare per vivere più a lungo secondo la scienza

Essere ottimisti allunga la vita. Ma non solo: anche avere tanti amici, leggere, mangiare sano e sorridere permettono di vivere più a lungo (e più felici).

Ad affermarlo sono una serie di ricerche effettuate nel mondo per scoprire quali siano gli elisir di lunga vita da mettere in atto tutti i giorni per assicurarsi la salute a prescindere dal Dna.

Una ricerca dell’Università di Harvard pubblicata sull’American Journal of Epidemiology, per esempio, ha dimostrato che le persone che vedono il bicchiere mezzo pieno vivono più a lungo di quelle per cui è sempre tutto nero.

Lo studio è stato condotto su un campione di 70mila donne, tutte infermiere, tra i 58 e gli 83 anni per un periodo di otto anni. Coloro che avevano dimostrato un’attitudine positiva nei confronti della vita e del futuro, avevano più basse probabilità di morire rispetto a quelle che hanno espresso uno stato d’animo negativo. E questo indipendentemente dallo stile di vita condotto fino a quel momento o dall’analisi dell’ereditarietà di alcune patologie.

Analizzando i risultati malattia per malattia, è emerso infatti che le donne più ottimiste avevano un rischio più basso del 16% di morire di cancro, del 38% di morire di malattie cardiache, del 39% di morire di ictus, del 38% di morire per malattie respiratorie e del 52% per infezione.

Questa è solo l’ultima di una serie di ricerche che puntano a trovare l’elisir di lunga vita.

A seguire le sette pratiche più attendibili per allungarsi la vita.

  • l segreto per vivere più a lungo? Sorridere di più

Secondo uno studio condotto dall’Università di Harvard le donne che guardano al futuro con positività sono quelle che vivono più a lungo.

La ricerca ha riscontrato che i comportamenti sani condotti dai singoli soggetti spiegano solo in parte il legame tra ottimismo e riduzione del rischio di mortalità.

Un’altra possibilità è che essere positivi impatti direttamente sui nostri sistemi biologici.

  • Mangiare sano

Alimentazione e salute vanno di pari passo.

Oggi sappiamo con certezza, grazie ai numerosi studi scientifici pubblicati sull’argomento, che esiste una precisa relazione tra dieta e l’insorgenza di malattie croniche come obesità, diabete, malattie cardiovascolari e cancro.

La novità è quella che vede la capacità di alcuni alimenti di allungare la vita.

«In diversi studi abbiamo individuato delle molecole, come la rapamicina, in grado di modulare l’espressione di alcuni geni implicati nei processi di invecchiamento. Nei modelli animali utilizzati sperimentalmente si è visto che queste molecole sono state capaci di allungare l’aspettativa di vita media» spiega Pier Giuseppe Pelicci, responsabile del gruppo di ricerca sui meccanismi molecolari implicati nel cancro e nell’invecchiamento presso il campus IFOM-IEO di Milano.

L’obiettivo ora è quello di classificare tutti quegli alimenti che possiedono queste caratteristiche.

Intanto seguire una dieta equilibrata e poco calorica, ricca di frutta, verdura e cereali integrali aiuta a ridurre il rischio di tumori.

  • L’attività fisica che fa bene

Uno studio coordinato dalla Sydney Medical School e pubblicato dal British Journal of Sport Medicine sostiene che il tennis sia lo sport che permette di vivere più a lungo, dimezzando il rischio di morte prematura, seguito da nuoto, aerobica e ciclismo.

I ricercatori hanno analizzato undici diversi studi fatti tra il 1994 e il 2008 in Inghilterra e Scozia, coprendo un campione di oltre 80mila persone di età media 52 anni che aveva descritto le proprie abitudini sportive, concentrandosi sulle attività più popolari emerse.

Ogni soggetto coinvolto è stato poi seguito per nove anni, durante i quali ci sono state circa 10mila morti.

In generale, confrontato con la quota di soggetti che non facevano attività sportiva, il rischio di morte è risultato minore del 47%.

  • Leggere più libri vi farà vivere più a lungo

Secondo uno studio condotto dall’Università di Yale e pubblicato su Social Science and Medicina, le persone che leggono hanno un’aspettativa di vita maggiore rispetto a chi magari legge giornali e riviste, ma non romanzi.

Nello specifico è stato rilevato che chi legge libri per più di tre ore e mezza la settimana ha una probabilità di morire più bassa del 23%, che equivale a un “allungamento” della vita di circa due anni.

  • Bere alcolici, ma con moderazione

Stando a quanto dimostrato dai ricercatori dell’Università del Texas, bere alcolici con moderazione può permettere di vivere più a lungo.

I ricercatori hanno monitorato i soggetti per circa venti anni, dividendoli in tre categorie: bevitori forti, bevitori moderati e astemi.

Ebbene, chi evitava del tutto l’alcol aveva il tasso di mortalità più alto, e non di poco: 69%. Seguono i bevitori forti, col 60%, mentre solo il 40% dei bevitori moderati è deceduto nel periodo preso in esame.

  • Avere tanti amici, anche sui social

I ricercatori dell’Università di San Diego hanno dimostrato che chi coltiva i rapporti sociali, anche virtuali, vive di più.

Lo studio è stato condotto su un campione di 12 milioni di californiani e dimostra come chi è attivo sui social media e ha, a parità d’età, molti contatti, ha il 12% delle possibilità in meno di morire entro l’anno rispetto a chi non ha un profilo social.

Per scoprirlo gli studiosi hanno comparato i dati degli utenti in loro possesso con i registri dei decessi.

  • Lunga vita in ognuno di noi

I ricercatori dell’università di Yale hanno svelato il meccanismo d’azione dell’ormone della longevità, capace di allungare la vita del 40%.

Il risultato per ora è stato visibile dagli studi sui topi, ma questa molecola è presente in tutti i mammiferi, uomo compreso.

Si tratta di una proteina che agisce contrastando l’indebolimento delle difese immunitarie dovuto all’avanzare dell’età.

I ricercatori ipotizzano che aumentare i livelli dell’ormone della longevità negli anziani e nei malati di cancro sottoposti al trapianto di midollo osseo possa essere una nuova strategia per potenziare le loro difese immunitarie compromesse.

E tu quante di queste abitudini hai?

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